Another Star: Monsieur le poisson

Another Star: Monsieur le poisson

In una calda sera d’estate, se ti trovi in Sicilia, non puoi che cenare a base di pesce e vino e bianco con gli amici. E la colonna sonora è tutta da scoprire

In una calda sera d’estate, se ti trovi in Sicilia, non puoi che cenare a base di pesce e vino bianco con gli amici. E la colonna sonora è tutta da scoprire.

Pelle abbronzata, odore di olio idratante, capelli raccolti e vestiti scollati. Sera d’estate, seduti ad un tavolo all’aperto disposto a isola in modo che tutti i commensali possano guardarsi. Tovagliato blu
oltremare, posate d’argento e candeliere per illuminare i piatti. Siamo al ristorante La Locanda, ristorante di pesce a due passi dalla statua di Luigi Pirandello e a pochi passi da un commissario Montalbano dalle sembianze aderenti ai romanzi più che a quelle di Luca Zingaretti. È ormai chiaro che ci troviamo a Porto Empedocle, provincia di Agrigento, Sicilia. Un luogo che vive di cultura e di cultura del pesce appena pescato e cucinato nel rispetto della tradizione e della genuinità. Lo chef è Michele Augusta che ci accoglie con un tripudio di antipasti di alici e gamberetti marinati, insalate di pesce, sautè di vongole e di cozze e altro pesce del giorno, appena pescato e cucinato. Dopo un antipasto così, accompagnato necessariamente da Coste al Vento, cru bianco, grillo 100% coltivato con la brezza di mare delle tenute Barbera non puoi che dividere un primo con gli amici: caserecce con zucchine e gamberetti, fusilli con melanzane e filetti di triglie, risotto con zucca rossa e gamberoni e spaghetti allo scoglio. Tutto diviso due.

Another Star: Monsieur le poisson - Stevie Wonder | cosedellaltrogusto.it

Immancabile la base musicale che crea e definisce l’ambiente. In un posto così è d’obbligo una musica che tiene sù il morale e la voglia di banchettare con gli amici. La colonna sonora della serata è a cura di Stevland Morris, polistrumentista enfant prodige in arte Stevie Wonder, leggenda del soul e della black music. Another Star alza il sipario. Il coro , i timbali e i fiati portano alla mente immagini di gente che ride e si diverte, in posti di mare, spiagge in luoghi lontani e caraibici a dispetto di un testo che è l’ode all’amore per una donna. Pezzo tratto da Songs in the Key of Life del 1976, momento sfolgorante della carriera di Wonder. Nello stesso disco, prodotto dalla Motown che lo traghettò al successo del grande pubblico, troviamo tra le altre I Wish, Sir Duke, As e Isn’t She Lovely. Ci sono anche Have a Talk with God e Village Ghetto Land sotto le quali trovi scritto “All Instruments Stevie Wonder”. Un po’ come fa Michele nella sua cucina. In entrambi i casi direi che il risultato è da bis.

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