Speciale vini d’Italia – DOCG e DOC della Toscana – parte 2

Speciale vini d’Italia – DOCG e DOC della Toscana – parte 2

Speciale vini d’Italia – seconda tappa del viaggio tra i vini DOCG e DOC della Toscana. Oggi parliamo di: Barco Reale di Carmignano, Bianco dell’Empolese, Colli dell’Etruria Centrale, Bianco di Pitigliano, Bianco Pisano di San Torpé, Bolgheri, Sassicaia

Barco Reale di Carmignano DOC

I vini Barco Reale DOC si producono esclusivamente in due comuni della provincia di Prato, Carmignano e Poggio a Caiano.
Si producono sei diverse versioni di questo storico vino della provincia pratese: Il Barco Reale di Carmignano, il Rosato di Carmignano, il Vin Santo di Carmignano, anche nella tipologia riserva, ed il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice, anche nella tipologia riserva.

Il Barco Reale di Carmignano DOC si ottiene da uve Sangiovese per almeno il 50%, Canaiolo nero non oltre il 20%, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, da soli o congiuntamente in percentuale variabile tra il 10% ed il 20% e Trebbiano toscano, Canaiolo bianco e Malvasia da soli o congiuntamente fino al massimo del 10%, con eventualmente l’aggiunta di uve da altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Prato, fino ad un massimo del 10%. E’ un vino rosso generalmente leggero che si presenta di un bel colore rosso rubino vivace e brillante, profumo vinoso ed intenso, con caratteristiche note fruttate e sapore asciutto, sapido e fresco, pieno ed armonico. In tavola si serve al meglio in abbinamento con primi piatti e minestre sia asciutte che in brodo, carni rosse al forno od alla griglia e formaggi a media stagionatura.

Dallo stesso uvaggio del Barco Reale si produce anche il Rosato di Carmignano DOC. Le uve in questo caso, dopo la pressatura sostano sulle bucce soltanto alcune ore prima della filtratura e della successiva fermentazione. il vino così ottenuto ha un colore rosato più o meno carico, a volte con riflessi rubino, profumo decisamente fruttato, con una vena vinosa di varia intensità e sapore asciutto e fresco, piacevolmente acidulo ed armonico. E’ il vino ideale in abbinamento ad antipasti della tradizione toscana a base di salumi o crostini, minestre asciutte od in brodo e carni sia bianche che rosse in preparazioni leggere.

Il Vin Santo di Carmignano DOC è ottenuto da uve Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga, da sole o congiuntamente per almeno il 75% con l’eventuale aggiunta di uve da altri vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Prato fino ad un massimo del 25%. Le uve dopo essere state attentamente selezionate vengono poste ad appassire in appositi locali fino al raggiungimento del giusto grado zuccherino, che non può essere inferiore al 26,6%. Dopo la vinificazione il vino deve essere posto ad invecchiare in apposite botti, dette tradizionalmente caratelli, di capacità non superiore a 300 litri: il tempo minimo di invecchiamento previsto è di tre anni per la tipologia base e di quattro per la tipologia Riserva. Il Vin santo di Carmignano è un vino dal colore che può variare dal giallo paglierino, al dorato, all’ambrato intenso, profumo caratteristico, intenso ed etereo e sapore dal secco all’amabile, armonico e vellutato. Contrariamente a quanto si pensa l’abbinamento con i tradizionali cantuccini (o biscotti di prato) non è una pratica consigliabile, soprattutto vista l’usanza di inzuppare i biscotti nel vino. Se è vero, infatti, che il sapore dei cantucci ne trae grande giovamento, non è altrettanto vero per il vino. L’abbinamento ideale è, invece, con i dessert a base di pasta lievitata, torte con crema, ma senza frutta, e formaggi erborinati; se servito a bassa temperatura è ideale anche con gli aperitivi ed il foie gras.

Eccellenza della produzione vinicola toscana il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice DOC si ottiene da almeno il 50% di uve Sangiovese, con eventualmente uve da altri vitigni a bacca rossa o bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Prato, per la restante parte. Il processo di vinificazione seguito è lo stesso del Vin santo di carmignano: appassimento in locali ventilati, vinificazione ed invecchiamento in caratelli da non più di 300 litri per almeno 3 anni (4 per il riserva): l’Occhio di Pernice ha caratteristiche ineguagliabili ed inconfondibili: colore rosa dal pallido all’intenso, profumo caldo, complesso ed intenso e sapore morbido e dolce, vellutato e rotondo. E’ uno dei rari vini talmente complessi che rendono particolarmente difficile l’abbinamento con il cibo; se può essere bevuto con dessert a base di cioccolato, il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice DOC è da considerarsi un vino da meditazione, da bersi fuori da pasti, per godersi un momento di tranquillità con il/la partner o con gli amici.

Bianco dell’Empolese DOC

Il Bianco dell’Empolese DOC si produce esclusivamente in alcuni comuni che circondano Empoli, e nello specifico Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia a Limite e Montelupo Fiorentino Tutti in provincia di Firenze.

Le tipologie prodotte sono due: il bianco secco ed il Vin Santo.

Alla base della produzione del Bianco dell’Empolese DOC c’è il Trebbiano Toscano che deve essere presente per almeno l’80%, eventualmente con l’aggiunta di altre uve di altri vitigni a frutto bianco raccomandati e autorizzati per la provincia di Firenze, da soli o congiuntamente con il limite massimo del 20%, con un limite massimo dell’8% per il vitigno Malvasia del Chianti. E’ un vino bianco molto leggero (circa 10% vol) di grande facilità ed immediatezza, dal colore giallo chiaro tendente al paglierino, profumo fruttato e caratteristico e sapore secco ed armonico, fresco e delicato. In tavola si serve in abbiamento a antipasti e secondi piatti molto delicati a base di pesce, come pesci bolliti od al vapore, formaggi molli e verdure.

Dallo stesso uvaggio si ottiene poi anche il Bianco dell’Empolese Vin Santo DOC: le uve sono lasciate ad appassire naturalmente in appositi locali ventilati fino al raggiungimento di un grado zuccherino di almeno il 28% e, quindi, vinificate secondo il metodo tradizionale: dopo la pigiatura e la fermentazione, il vino è posto ad invecchiare in caratelli sigillati da non più di 500 litri per almeno 3 anni. Alla degustazione questo Vin Santo si presenta con un colore giallo che può variare tra il dorato e l’ambrato più o meno carico, profumo intenso, etereo e caratteristico e sapore secco od amabile, morbido ed armonico, con un caratteristico retrogusto leggermente amarognolo. L’abbinamento ideale è con i dessert non troppo dolci a base di pasticceria secca o con crema, purchè senza frutta, o come vino da meditazione, mentre servito freddo è un vino eccellente come aperitivo ed ideale per accompagnare il foie gras. L’abbinamento con i tradizionali cantuccini di prato (tipici biscotti secchi con mandorle intere) è possibile e consigliato solo se si evita di intingerli nel vino: questa diffusa usanza, infatti, se da una parte dona un apprezzabile sapore ai biscotti, tende a rovinare il vino alterandone la limpidezza ed il sapore.

Colli dell’Etruria Centrale DOC

I vini Colli dell’Etruria Centrale DOC si producono nella medesima area di produzione del Chianti DOCG, tanto che questi vini possono essere considerati una sorta di fratello minore del più famoso vino toscano.

Le diverse varianti prodotte sono ben 7: Rosso, Rosato, Bianco, Novello e Vin Santo (anche Occhio di Pernice e Riserva).

Il vino Colli dell’etruria Centrale DOC Bianco si producono con l’utilizzo di uve Trebbiano Toscano nella percentuale minima del 50%, Chardonnay, Pinot Bianco e Grigio, Vernaccia di San Gimignano, Malvasia del Chianti e Sauvignon da soli o congiuntamente, per non più del 50%, con l’eventuale aggiunta di altre uve a bacca bianca raccomandati o autorizzati nella rispettiva zona di produzione nella misura massima del 25%. E’ un vino bianco leggero (10% vol) dal colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdognoli, profumo delicato e fruttato e sapore sapido e vivace, fresco ed armonico. In tavola si serve fresco come aperitivo od in abbinamento ad antipasti leggeri (ideale è con la classica bruschetta al pomodoro) o primi piatti con sughi a base di verdure; buono anche l’abbinamento con il pesce, in preparazioni leggere e profumate.

Il Colli dell’Etruria Centrale DOC Rosso si produce con uve Sangiovese per almeno il 50%, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Pinot Nero, Canaiolo Nero, da soli o congiuntamente fino al 50%, con l’eventuale aggiunta di uve da altri vitigni a bacca rossa raccomandati ed autorizzati per le rispettive provincie in misura non superiore al 25%. Vino rosso scarsamente alcolico (10,5% vol) si presenta nel bicchiere di un bel colore rosso rubino, brillante e vivace, profumo vinoso e fruttato, fragrante, fresco e delicato e sapore vivace ed armonico. In tavola si abbina ad antipasti a base di salumi, primi piatti saporiti, carni bianche e rosse, funghi e formaggi a media stagionatura.

Il Colli dell’Etruria Centrale DOC Rosato si ottiene dallo stesso uvaggio del rosso, seguendo una tecnica di vinificazione che consente una brevissima permanenza del vino sulle bucce in modo da estrarne solo parzialmente il colore ed i tannini. Alla degustazione si presenta di un bel colore rosato più o meno intenso; profumo fruttato, fresco e fragrante e sapore vivace, sapido e fresco. Eccellente per un aperitivo “diverso” ben si abbina a salumi, carni bianche, zuppe di verdura e formaggi a media stagionatura.

Il Colli dell’Etruria Centrale DOC Novello è ottenuto dalla sola macerzione carbonica di uve Sangiovese per almeno il 50% e Canaiolo Nero, Merlot, Gamay e Ciliegiolo da soli e congiuntamente fino ad un massimo del 50%, con eventualmente altre uve a bacca rossa raccomandate ed autorizzate, in percentuale non superiore al 25%. Nel bicchiere troviamo un vino dal colore rosso cerasuolo talvolta tendente al violaceo, profumo fresco e fruttato e sapore vivace e brioso, fresco ed armonico. In tavola si abbina a pietanze a base di salumi, risotti e zuppe con verdure, formaggi a media stagionatura e carni rosse alla griglia.

Il vino da dessert Colli dell’Etruria Centrale DOC Vin Santo si ottiene con uve Trebbiano Toscano e Malvasia del Chianti, da soli o congiuntamente, per almeno il 70% con, eventualmente, altre uve da vitigni raccomandati o autorizzati nella rispettiva zona di produzione da soli o congiuntamente nella misura massima del 30%. Le uve, dopo una attenta cernita, sono lasciate ad appassire naturalmente, in appositi locali ventilati, e vinificate secondo le teniche tradizionali. Dopo la svinatura il vino è posto ad invecchiare nei consueti caratelli da cinque ettolitri, per almeno 3 anni, che diventano 4 per potersi fregiare della menzione riserva. Alla degustazione troviamo un vino dal caratteristico colore giallo con sfumature dal paglierino dorato all’ambrato intenso, profumo etereo, intenso e caratteristico e sapore armonico e vellutato, più rotondo l’amabile. In tavola si può servire in due modi diversi: servito freddo si accompagna ad antipasti con una certa tendenza dolciastra come i classici crostini con i fegatini od il fois gras; servito a temperatura ambiente è un grande vino da dessert che ben si accompagna a tutta la pasticceria secca o con crema od ai tradizionali cantucci di prato, anche se sconsigliamo di intingere biscotti nel bicchiere, per non rischiare di rovinare il vino.

Il Colli dell’Etruria Centrale DOC Vin Santo Occhio di Pernice, infine, si ottiene da uve Sangiovese per almeno il 50% con l’eventuale aggiunta di altre uve da vitigni raccomandati ed autorizzati per non oltre il 50%. La tecnica di vinificazione è la medesima prevista per il Vin Santo. In questo caso però si tratta di un vino raro, ottenuto in scarse quantità, dal prezzo elevato, ma di grande qualità e dalle caratteristiche uniche ed inarrivabili: colore che può variare dal rosa intenso al rosa pallido, profumo caldo ed intenso e sapore dolce e morbido, vellutato e rotondo. L’abbinamento è particolarmente difficile, tanto che si consiglia di berlo da solo come vino da meditazione, ma nel caso si voglia ricercare l’abbinamento il migliore è forse con il cioccolato fondente, e nei dessert a base di pasticceria secca con crema, come la classica torta della nonna.

Bianco di Pitigliano DOC

I vini con denominazione Bianco di Pitigliano DOC si producono nell’intero territorio dei comuni di Pitigliano e sorano ed in parte del territorio del comune di Scansano, in provincia di Grosseto.

Questi vini bianchi sono prodotti in tre diverse tipologie: Bianco, Bianco Superiore e spumante.

Il Bianco di Pitigliano DOC si ottiene da un uvaggio che prevede la presenza di una percentuale variabile tra il 50% e l’80& di Trebbiano toscano; a questo si aggiungono uve Greco, Malvasia bianca toscana e Verdello, da sole o congiuntamente, non oltre il 20% ed uve Grechetto, Chardonnay, Sauvignon (bianco), Pinot bianco e Riesling italico (bianco), da sole nei limiti del 15% o congiuntamente non oltre il 30%; il disciplinare ammette, inoltre la presenza di vitigni complementari a bacca bianca fra quelli raccomandati e autorizzati fino a un massimo del 10%. E’ un vino bianco di media gradazione alcolica (11% vol – 12% vol il superiore) dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini, profumo fruttato e delicato e sapore asciutto e vivace, morbido e di medio corpo, con un fondo leggermente amarognolo. Il Bianco di Pitigliano dà il meglio di sè in abbinamento a antipasti e primi piatti delicati a base di pesce, e secondi piatti di mare od a base di uova.

Con le stesse uve si produce anche il Bianco di Ptitigliano DOC Spumante, attraverso i consueti metodi Classico o Charmat. Il vino che si ottiene conserva molte delle caratteristiche del vino base tanto che può essere abbinato alle stesse pietanze; è ottimo anche da consumarsi come aperitivo.

Bianco Pisano di San Torpé DOC

I vini con denominazione si producono nell’intero territorio comunale dei comuni di Casciana Terme, Capannoli, Chianni, Crespina, Lari, Palaia, Ponsacco e Terricciola, ed in parte del territorio dei comuni di Cascina, Fauglia, Lajatico, Lorenzana, Montopoli Valdarno, Peccioli, Pontedera, Santa Luce e San Miniato in provincia di Pisa e parte del territorio del comune di Collesalvetti in provincia di Livorno.

Questo vino bianco è prodotto in tre diverse tipologie: Bianco, Vin Santo e Vin Santo Riserva.

Il Bianco Pisano di San Torpé DOC si ottiene da uve Trebbiano toscano per almeno il 75%, con l’eventuale aggiunta di uve da altri vitigni a bacca bianca raccomandati ed autorizzati per le rispettive provincie fino ad un massimo del 25%. E’ un vino bianco piuttosto leggero (10,5% vol) dal colore giallo paglierino più o meno intenso, profumo vinoso, vivace ed armonico e sapore secco e delicato. In tavola si serve con gli antipasti delicati a base di pesce, zuppe di pesce delicate, pietanze a base di pesce o uova.

Il Bianco Pisano di San Torpè Vin Santo DOC si ottiene con le stesse uve del tipo bianco, lasciate ad appassire, dopo una attenta selezione, in appositi locali ventilati e termocondizionati fino al raggiungimento di un grado zuccherino di almeno il 26%. Dopo la pigiatura e la fermentazione il vino viene posto ad invecchiare nei tradizionali caratelli di capacità non superiore a 200 litri per almeno 3 anni ( 4 per la tipologia riserva). E’ un buon Vin Santo dal colore giallo che può variare dal dorato all’ambrato intenso, profumo intenso ed etereo, aromatico e caratteristico e sapore secco od amabile, armonico con un caratteristico retrogusto leggermente amarognolo e chiare note di legno. In tavola il Vin santo si serve tanto come aperitivo, quanto come vino da dessert o come vino da meditazione: servito freddo è ideale con gli aperitivi e con il foie gras, mentre servito a temperatura ambiente è adatto ad accompagnare la pèasticceria secca o con crema, ma senza frutta, cioccolato, e frutta secca. Buono anche l’abbinamento con i tradizionali cantuccini, o biscotti di prato, se si evita di intergere i biscotti nel vino: anche se è una usanza diffusa, infatti, tende a sciupare il gusto del vino, anche se si deve ammettere che il gusto dei biscotti viene particolarmente valorizzato.

Bolgheri DOC

I vini Bolgheri DOC si producono esclusivamente in una porzione limitata (1148 ettari) del comune di Castagneto Carducci; limitazioni ancora più strette sono poste per la sottozona Sassicaia la cui area di produzione è rigidamente delimitata nel disciplinare.

I vini di Bolgheri si qualificano come DOC solo dal 2001, anno di entrata in vigore del discliplinare: prima di tale data questi vini potevano al massimo ottenere la IGT toscana o qualificarsi come vini da tavola. In ogni caso sono da sempre una delle eccellenze della produzione vinicola toscana rinomati in tutto il mondo per la loro straordinaria qualità e, limitatamente ai rossi, longevità.

Le tipologie prodotte sono ben otto sia bianche che rosse: Bianco, Rosso, Rosato, Vermentino, Sauvignon e Vin Santo Occhio di Pernice e limitatamente ai rossi è possibile l’indicazione della sottozona Sassicaia che costituisce una DOC a se stante (trova la descrizione qui).

I vini Bolgheri DOC Bianco si ottengono con uve Trebbiano toscano, Vermentino e Sauvignon ciascuno nella percentuale variabile tra un minimo del 10% fino ad un massimo del 70%, con l’eventuale aggiunta di uve da altri vitigni a bacca bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. E’ un vino bianco leggero (10,5% vol) dal colore giallo paglierino, profumo fine e delicato e sapore secco,sapido ed armonico. I migliori abbinamenti si ottengono con gli antipasti ed i secondi piatti saporiti a base di pesce alla griglia od al forno ed i formaggi freschi.

Il Bolgheri DOC Vermentino si produce utilizzando le uve da cui prende il nome in purezza o comunque, in percentuale non inferiore all’85%, con l’eventuale aggiunta di uve da altri vitigni a bacca bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. Sono vini dal colore giallo paglierino, profumo delicato e caratteristico e sapore secco morbido ed armonico. In tavola si servono in abbinamento ad antipasti a base di pesce, minestre in brodo, ma danno il meglio di sè in abbinamento ai crostacei alla griglia ed ai frutti di mare.

Il Bolgheri DOC Sauvignon si ottiene dalla vinificazione di uve dall’omonimo vitigno da sole od in un uvaggio che prevede la loro presenza nella percentuale minima dell’85%, ed, eventualmente, uve da altri vitigni a bacca bianca, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 15%. Questi vini si presentano alla degustazione con un bel colore giallo paglierino profumo delicato, caratteristico e leggermente aromatico e sapore asciutto ed armonico. In tavola l’abbinamento ideale è con le pietanze a base di pesce, meglio se alla griglia od al forno, ma si ottengono buoni risultati anche negli abbinamenti con gli antipasti e le minestre in brodo.

Il Bolgheri DOC Rosso, autentica punta di diamante della produzione locale, si ottiene dalla vinificazione di uve Cabernet Sauvignon, presente da un minimo del 10% ad un massimo dell’80%, Merlot e Sangiovese, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 70%, ed eventualmente uve da altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. Il disciplinare prevede norme molto rigide in materia di rese per ettaro (90 q/h) e resa dell’uva in vino finito (70%). La vinificazione deve avvenire secondo metodi tradizionali, e non è ammesso il governo all’uso toscano. Per la tipologia superiore si prevede un tempo di invecchiamento di almeno 2 anni, di cui almeno 1 in botti di legno, seguiti da almeno sei mesi di affinamento in bottiglia. Il Bolgheri DOC Rosso è un grande vino rosso, non particolarmente alcolico (11,5% vol e 12,5 % vol per il superiore), che si presenta nel bicchiere di un bel colore intensi di un rubino cupo, spesso impenetrabile, con possibili riflessi granato, profumo intenso e vinoso, con evidenti note di frutta nera, spezie e legno di rovere, e talvolta note balsamiche di macchia mediterranea; in bocca colpisce la morbidezza e la rotondità, con una ottima tensione acida ben bilanciata dalla dolcezza del frutto e dai tannini maturi, ottimo il finale di giusta lunghezza. In tavola l’abbinamento ideale è con tutti i piatti a base di carne rossa, variamente lavorata; da notare che, in generale i vini Bolgheri DOC Rosso Superiore, sono vini decisamente più impegnativi, che richiedono preparzioni più eleganti ed elaborate, possibilmente a base di selvaggina da pelo o piuma o pollame nobile.

Dallo stesso uvaggio dei rossi si ottiene anche il Bolgheri DOC Rosato: dopo la pressatura, il vino è lasciato a macerare sulle bucce soltanto per alcune ore, quindi filtrato e posto a fermentare. Si ottiene così un vino rosato dal buon tenore alcolico (11,5% vol) dal colore rosa più o meno intenso, profumo delicato, vinoso e fruttato, e sapore fresco, asciutto ed armonico. I migliori abbinamenti si realizzano con tutti i piatti saporiti della cucina marinara, zuppe di pesce, pesci al forno, crostacei e frutti di mare.

Il Bolgheri Vin Santo DOC Occhio di Pernice, infine, si realizza con uve Sangiovese da un minimo del 50% fino ad un massimo del 70%, Malvasia Nera tra il 30% ed il 50% con l’eventuale aggiunta di uva da altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 30%. Le uve dopo una rigorosa selezione, sono poste ad appassire naturalmente in appositi locali senza ventilazione forzata, dove permangono fino al raggiungimento del giusto grado zuccherino (26,6%) e comunque non oltre il 31 Maggio. Dopo la fermentazione il vino deve essere posto ad invecchiare per almeno tre anni nei tradizionali caratelli delle capacità massima di 500 litri. Il vino così ottenuto si presenta alla degustazione con un colore rosa che può variare tra il pallido e l’intenso, profumo intenso e caratteristico e sapore morbido e dolce, rotondo e vellutato. Il Vin Santo Occhio di Pernice è uno di quei vini di difficile abbinamento ed è preferibile berlo fuori dei pasti come vino da meditazione: ad ogni modo può essere accompagnato da pasticceria secca o con crema, dolci a base di cioccolato o frutta secca; sconsigliamo vivamente di intingerci i tradizionali biscotti di prato ( o cantuccini) che finirebbero col rovinare il vino.

Bolgheri Sassicaia DOC

I vini Bolgheri Sassicaia DOC si producono in una zona rigidamente delimitata nel comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno.

Anche se possono essere considerati parte della più vasta DOC Bolgheri, il Bolgheri Sassicaia è un vino DOC distinto anche dal disciplinare dal suo fratello minore.

Il Bolgheri Sassicaia DOC si ottiene da uve Cabernet Sauvignon vinificate in purezza od in un uvaggio che ne prevede la presenza per almeno l’80%, con l’aggiunta di uve da altri vitigni a bacca rossa, raccomandati e/o autorizzati per la provincia di Livorno, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 20%.

Dato che si tratta di uno dei vini di eccellenza della produzione enoloica toscana, se non italiana, il disciplinare prevede basse rese sia in vigna che in botte: la resa per ettaro non può essere superiore ai 60q/h, la resa per ceppo non può superare i 2,5 kg, mentre la resa massima dell’uva in vino finito deve essere inferiore al 65%.

Le operazioni di vinificazione ed invecchiamento devono essere effettuate secondo metodi tradizionali evitando ogni forzatura: dopo la svinatura, il Bolgheri Sassicaia DOC deve essere posto ad invecchiare per almeno 2 anni, dei quali almeno 11 mesi devono trascorrere in botti di legno di rovere di capacità non superiore a 225 litri: successivamente il vino viene imbottigliato e lasciato ad affinare per almeno 6 mesi in bottiglia.

Alla degustazione il Bolgheri Sassicaia DOC si presenta di un bel colore rosso rubino intenso, tendente al granato con il lento invecchiamento, profumo ricco e complesso, elegante e maestoso con chiare note di frutti rossi, spezie e legno di rovere. Il sapore è potente e concentrato, di grande spessore, con tannini dolci ed equilibrati. In bocca troviamo un vino ricco e denso, ma al tempo stesso armonico e delicato, e dalla grande persistenza.

In tavola l’abbinamento ideale per il Bolgheri Sassicaia DOC è con tutti i secondi piatti importanti a base di carni rosse o selvaggina nobile, i brasati ed i grandi arrosti, i funghi anche crudi, i formaggi stagionati e la frutta secca.

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.