Sabor Dominicano

La cucina dominicana ha forti influenze creolo, con piatti come il pollo guisado, con una piccante salsa di aglio, cipolla e peperone cubanella, il maiale creolo con riso e carote allo zafferano e la bandera, effettivamente la bandiera enogastronomica nazionale, pot pourri di riso, carne, fagioli e banane fritte.

 

Dopo aver assaggiato la cucina spartana ma gustosa delle campagne, fra cui i chicharrones de pollo, cioè bocconi di pollo fritti insieme al platano, la cucina dominicana diventa un trionfo ittico sulle coste, dove spesso i mariscos, i piatti di pesce e crostacei incontrano al nord una specialità di carne.
Il chivo liniero, una capra della zona di Montecristi, alimentata in prevalenza a origano silvestre, ha carni deliziosamente profumate: è ottima arrosto o stufata. Il fritto però, è la carne regina: insieme alle boletas de queso, polpette di formaggio filante, si mangiano le croquetas de mero (cernia), o pesci fritti interi di grossa dimensione (cernie, pesci pappagallo, colirubia) dalle carni sode e compatte e la pelle deliziosamente croccante. Una specialità ricorrente è il granchio di colore grigio-azzurro che si pesca dove i fiumi incontrano il mare, in  acqua salmastra, che viene servito già sgusciato con una salsa al pomodoro leggermente piccante.

La cucina dominicana ha forti influenze creolo, con piatti come il pollo guisado, con una piccante salsa di aglio, cipolla e peperone cubanella, il maiale creolo con riso e carote allo zafferano e la bandera, effettivamente la bandiera enogastronomica nazionale, pot pourri di riso, carne, fagioli e banane fritte.
Di origine spagnola, invece, è il sancocho, versione locale del cocido, uno stufato che assume caratteristiche diverse in ogni provincia. Imperdibile il sancocho prieto, a base di sette tipi di carne diversi. Stessa derivazione iberica per il locrìo: reinvenzione creola della paella valenciana, che si dice sia stata fatta dalle signore spagnole, giunte nell’isola dopo la scoperta del Nuovo Mondo, con gli ingredienti che trovarono sul posto. Arrivano, invece, direttamente dalla tradizione degli antichi Taino  il  casabe, il pane di manioca e le catibìas (frittelle di manioca con carne), che mantengono il fascino arcano della loro origine pre-ispanica.
Le portate sono accompagnate dalla birra Presidente, vera icona nazionale.

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