Curiosa la storia del nome inglese: deriva dalla contrada “Cinque Rose” a Salice Salentino, chiamata così perché ogni Leone de Castris, per diverse generazioni, aveva avuto cinque figli.
Fu però il generale americano Charles Poletti, responsabile degli approvvigionamenti per le forze alleate, che, sul finire della guerra, si innamorò di questo vino, e chiese all’azienda 35.000 bottiglie del suo rosato.
Ma il nome così “italiano” non andava bene e lo cambiò in Five Roses per il nuovo mercato americano. 90% di Negroamaro con un 10% di Malvasia Nera (quest’ultima arriva ad un 20% solo nella bottiglia celebrativa “Anniversario”).
Il colore brillante, di un caldo e affascinante rosa cerasuolo è dovuto ad una decina di ore a contatto con le bucce.
Al naso regala un cesto di frutta rossa con ciliegie, fragole, lamponi e la fragranza di una rosa canina.
In bocca è complesso con i tannini freschi, non ruvidi ma piacevoli, avvolgenti, molto delicati.
Il vino riempie la bocca appagando il gusto con rimandi fruttati rossi e una bella scia minerale.
Questo rosato è un classico senza tempo e senza abbinamenti o occasioni particolari.
Da gustare sempre quando se ne ha voglia, quando si è un po’ più scarichi del solito e non si vuole tanto pensare.
Togli le scarpe, rilassati e ascolta uno dei notturni di Keith Jarrett “I love you, Porgy” e porgi alle labbra le cinque rose per cinque volte e cinque baci avrai…