Innamorarsi

Innamorarsi

Quando mi viene chiesto quale sia il mio vino preferito non ho mai dubbi sulla risposta: Trebbiano D’Abruzzo di Emidio Pepe. Questo almeno succedeva fino ad un paio di mesi fa, quando la mia cieca fedeltà verso questo grande vino ha iniziato a vacillare (assolutamente non perché il prodotto sia cambiato, sia chiaro, anzi di anno in anno migliora). Chi è stato l’antagonista che mi ha fatto battere il cuore? Serment, un bianco Toscano della Cantina Poggio Concezione. Avete presente il film Innamorarsi, con la grandissima Maryl Streep? Mi è successa la stessa cosa, galeotto fu uno scaffale dove l’ammaliante bottiglia sfoggiava la sua estrosa etichetta. Di giorno in giorno ci passavo davanti, sempre più incuriosita, finché improvvisamente ho ceduto, e l’ho comprato. L’azienda Poggio Concezione si trova nel comune di Pitigliano (Grosseto), le vigne sono situate in una zona collinare, con un’esposizione ottima ed un terreno di origine vulcanica con presenza di roccia tufacea, contornate da boschi e fiumi ancora incontaminati, tipici della Maremma Toscana; un vero tesoro della natura. Le uve vengono coltivate con metodo biologico-biodinamico, i vini bianchi compiono una breve macerazione sulle bucce e fermentazione malo-lattica. Ho assaggiato tutti i vini prodotti dall’azienda, dalla punta di diamante (il Brillèro) al loro prodotto più giovane (il Fanciôt). Sono tutti il risultato di una grandissima competenza che sposa la spontaneità di un territorio ancora vero e selvaggio. Serment 2010 è un Trebbiano Toscano con piccole intrusioni di Malvasia Bianca e Vermentino. Appena lo si versa si capisce già dal denso ed opaco color albicocca che in bocca sarà stupendamente polposo. Il naso è maestoso e sulfureo, si viene colpiti violentemente da un ricchissimo bouquet speziato e floreale, se si chiudono per un attimo gli occhi sembra di essere immersi in quella frescura tipica delle Vie Cave di Pitigliano; muschio, incenso, pietra, sottobosco, ci colpisce tutto insieme! Riempie la bocca in un istante, è fitto e concentrato come una confettura di albicocche,  sembra di bere una densa spremuta di uva ma allo stesso tempo si percepisce tutta la sapienza che vi è dietro un capolavoro simile. Dura ore. Per descriverne la natura mi viene in mente una frase che una mia amica disse al suo uomo dopo un litigio: il mondo è pieno di donne più semplici di me, ma se vuoi restare con me devi accettarmi così come sono. Vale anche per questa eccentrica opera d’arte, il mondo è pieno di vini ben più semplici ed alla  portata di tutti…ma la semplicità, si sa, non è altrettanto ammaliante.

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