Maison fondata a Chablis nel 1860 da Zephir Régnard ora proprietà di Baron Patrick de Ladoucette.
Volevo sentire il suo respiro e l’ho riassaporato. Giovane, sì, lui ha appena 3 anni.
Gli Chablis di solito sono nervosi, sottili, verticali. Lui è tutto ciò ma potenziato al massimo. La forma desueta lo incarna, ne è la sua immagine e somiglianza e dentro quella bottiglia c’è un’implosione di sensazioni, di profumi, di sentori grandiosi di agrumi caldi come il bergamotto e una mineralità cupa, non preponderante perché tutto è molto equilibrato, vellutato.
In bocca è subito poker d’assi: eleganza, concretezza, rimandi percettivi, lungimiranza… percezione liquida.
Un vino sopra le righe che non ti lascia, non termina, non va via, rimane nel cuore e nella mente come un paio d’occhi chiari che in un giorno lontano si è incrociati in un soffio di vita.