Pe’ l’Ascensione (il 24 Maggio), la ‘ggiuncata.
Er giorno de San Filippo Neri, che vviè a li 26 de maggio,
a pranzo se magnano le fravole.
(estratto di Gigi Zanazzo, Tradizioni popolari Romane, 1907)
Nonostante così reciti la tradizione, non ho trovato ricette con la giuncata (un formaggio primosale) e con le fragole. Evidentemente andavano mangiati così, senza specifiche trasformazioni.
Allora ho deciso di parlarvi di un altro piatto, molto fresco e adatto all’arrivo dell’estate.
Cor sale er pepe e quattro gocce d’ojo
Poverissimo facce er cazzimperio
(G.G. Belli)
Di cosa si tratta? Quella che sembra una parolaccia altro non è che la versione romana del Pinzimonio.
Il Cazzimperio è uno dei contorni più piacevoli della tavola romanesca nato per sciacquare la bocca e lo stomaco dopo un pranzo opulento.
All’inizio era composto solo da sedano, finocchi e una salsa fatta di olio, sale e pepe. Solo più tardi si è aggiunto il ravanello e tante altre verdure, quelle che si preferiscono e che si trovano e questo ha modificato in parte la natura del Cazzimperio, tanto che oggi è spesso usato come antipasto.
Il curioso termine, variante di cacimperio,trae la sua motivazione dalle proprietà eccitanti e stimolati di finocchio e sedani, secondo la tradizione popolare ma anche delle ricerche scientifiche.
Il Finocchio è una verdura che dall’epoca più antica appartiene alla dieta dei Romani. Basti pensare che i gladiatori aggiungevano semi e foglie di finocchi al loro pasto sperando di aumentare la loro vigoria. Già nella Naturalis Historia Plinio scriveva del finocchio come uno stimolante dell’appetito sessuale e come un espediente per aumentare lo sperma.
Inoltre dopo aver mangiato il finocchio crudo, qualsiasi vino si bevesse appariva al palato delizioso. Per questa curiosa proprietà è nato il verbo infinocchiare, che significa raggirare dando a intendere cosa non vera.
Il sedano anche è un vegetale antico, indispensabile in piatti della tradizione come, per esempio, la Coda alla Vaccinara. All’inizio il suo intenso aroma veniva usato per combattere l’ebbrezza poi se ne persero le tracce. Il sedano nel Medioevo viene, praticamente messo al bando, in quanto considerato un potente afrodisiaco. La prima piantagione di sedano viene attribuita a un greco Atanasio Kirgiu.
Siamo nel Cinquecento e la zona è quella vicino a Fontana di Trevi. Pare che questo erborista per portare avanti la sua attività avesse rischiato la vita, infatti, sospettato di smerciare erbe venefiche, fu costretto a presentarsi davanti Papa Clemente VIII che lo costrinse a ingurgitare una quantità enorme di sedano per dimostrarne l’innocuità.
Un anno dopo Atanasio fu ricompesato da tale umiliazione infatti non solo estese la sua piantagione su beneplacito del Papa stesso ma ricevette anche una medaglia d’argento. Per questo motivo, il sedano è stato per molto tempo soprannominato l’erba del greco.
Adesso che avete queste nozioni, forse, mangerete er Cazzimperio con maggiore interesse.
(bibliografia: “Er mejo della cucina romana” di Lejla Mancusi Sorrentino)