DUE B.F.F. DEL PESCE

DUE B.F.F. DEL PESCE

Per chi non lo sapesse, B.F.F. in inglese sta per “Best Friends Forever”, ovvero “Migliori Amici per Sempre”. Vi chiederete cosa c’entri questo con il vino, vi spiego subito; credo di aver trovato gli amici perfetti dei piatti a base di pesce.

Iniziamo con il primo: Curtefranca Bianco dell’azienda vinicola Ca’ del Bosco. Quando leggiamo Ca’ del Bosco la primissima parola che attraversa la nostra mente è “Franciacorta” e per chi conosce bene l’azienda la seconda è “Annamaria Clementi”, una Cuvée che ormai rappresenta una certezza assoluta nel mondo del vino. Il nome di questa eccellente Cuvée proviene dalla madre di Maurizio Zanella, proprietario dell’azienda, che negli anni sessanta acquistò ad Ebrusco (Franciacorta) una piccola casa in collina. Maurizio negli anni settanta capì la sua vocazione per il vino e l’immenso valore della terra che aveva a disposizione. Grazie alla sua sensibilità ed intuito riuscì a trasformare quella semplice casetta di campagna in una delle più famose azienda vinicole Italiane.

Il Curtefranca Bianco (Chardonnay 80%, Pinot Bianco 20%) è il primo vino realizzato all’inizio degli anni 70 dell’azienda lombarda. I grappoli vengono rigorosamente raccolti e selezionati a mano per poi essere trasferiti in una vera e propria Spa del vino; essi subiscono un trattamento di lavaggio, idromassaggio e dolce asciugatura. Forse è grazie a tutte queste cure che le uve si sentono in grado di regalare tutta la loro essenza. Questo vino lo possiamo considerare il bianco base dell’azienda, ma non va assolutamente sottovalutato per questo. Non possiamo sempre stappare bianchi barricati da 14° perché non è detto che ci sia a disposizione un morbido divano su cui schiacciare un pisolino dopo averli bevuti. Il Curtefranca Bianco, con i suoi 12°, è perfetto per un aperitivo o per un pranzo a base di pesce. Nel mio caso l’ho scelto per accompagnare delle croccanti polpette di baccalà ed un goloso piatto di spaghetti alle telline.

Ha subito rallegrato la tavola con i suoi brillanti colori paglierini ed ha stupito le narici con stuzzicanti aromi speziati ed agrumati, per poi regalare qualche attimo dopo leggiadri profumi tropicaleggianti che ruffiani solleticavano il naso. Al palato è risultato fresco e sapido, ribadendo gli aromi percepiti al naso lasciando la bocca, dopo ogni assaggio, tonificata ed avvolta da una gradevolissima sensazione di arancia candita.

Il secondo B.F.F. del pesce è il Canayli (Vermentino Superiore di Gallura) delle Cantine Gallura, un vino da tenere seriamente d’occhio (ed in casa). L’azienda si trova in provincia di Otranto, per la precisione a Tempio Pausania, situata su una terra selvaggia ed indomabile. Sotto la sapiente guida di Dino Addis, enologo, gli abili agricoltori che fino ad allora avevano abitato la zona si riunirono per dar vita ad un progetto comune: Cantine Gallura.

Personalmente ho abbinato il Canayli ad un intero pranzo a base di pesce; antipasti crudi, cotti, e dentice al sale finale. Ha accompagnato in maniera perfetta ogni portata esaltandone i sapori senza mai sopraffarli. Al naso la prima nota percettibile è salmastra, chiudendo gli occhi sembrerebbe di stare sulla riva di una spiaggia con morbide onde che s’infrangono ai nostri piedi. Subentrano poi sentori di erbe aromatiche, come salvia e timo, che svolazzano allegramente verso le nostre narici assieme a delicate note di pompelmo. In bocca diventa perfettamente sferico, acidità e morbidezza danzano nel nostro palato all’unisono creando armoniosi e dolci vortici che ci confermano la grandissima tecnica di questo vino. Raffinata e calorosa la persistenza.foto-2

Non so voi, ma il sole di questi giorni unito a questi vini ha fatto ufficialmente entrare la mia mente nella modalità estiva. Peccato sia tutto solo nella mia testa, meglio berci su!

 

 

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