DA CIBUS LE INDICAZIONI PER AUMENTARE L’EXPORT ALIMENTARE

La seconda giornata della fiera dedicata ai rapporti con la grande distribuzione estera – Il Vice Ministro dell’Agricoltura Andrea Olivero: Cibus prova generale di Expo 2015

(Parma 6 maggio 2014) – L’export alimentare italiano può aumentare dagli attuali 26 miliardi a 70 miliardi di euro nello spazio di circa 10 anni ed il food made in Italy può uscire dalla catalogazione di nicchia per diventare un prodotto acquistato quotidianamente o quasi. E’ quanto emerge dalla seconda giornata di Cibus, che ha dato spazio al rapporto tra produttori alimentari e grande distribuzione, italiana ed estera.

Per esportare di più, le strategie sono diverse, come ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, intervenendo al convegno sulla promozione del made in Italy organizzato da Gruppo Food e Fiere di Parma.

Oltre alla grande apertura registratasi nei mercati europei ed americani è indubbio che la domanda di food made in Italy sia prepotente anche dall’Asia, e quindi dal Giappone, dove il prodotto italiano è già molto conosciuto, ma anche dalla Cina e da tutti i Paesi del Sud Est Asiatico. Nel corso del convegno citato è stata presentata una ricerca della Bain&Company sull’export italiano in cui è stato ricordato che la classifica dei Paesi che importano quote maggiori di cibo italiano vede nell’ordine: Germania, Usa, Francia, Regno Unito, con una crescita notevole di Cina, Russia e Brasile.

Un’altra opportunità per presentare e vendere il food italiano è dato dal web e dal commercio elettronico. Per esempio in Giappone opera “Shop Italia Mia” per acquistare i prodotti italiani, mentre l’applicazione “Be my eye” consente a qualsiasi consumatore di diventare un “occhio” per le aziende che vogliano verificare in Italia e all’estero il posizionamento sui punti vendita del proprio prodotto o le caratteristiche delle proprie categorie.

Presente oggi a Cibus Andrea Olivero Vice Ministro per le Politiche Agricole che ha detto nel corso di un incontro stampa che “i dati positivi che emergono nei primi due giorni di Cibus rappresentano un’ottima prova generale per Expo 2015”. Il Vice Ministro ha anche ribadito l’intenzione del Governo di lanciare un marchio “made in Italy” ed ha annunciato una piattaforma realizzata tra Ministero, Google e l’Associazione dei Consorzi di Tutela Aicig: poiché risulta che il food è la categoria maggiore delle ricerche alla voce “made in Italy”, è stato inserito un atlante-sul sito www.google.it/madeinitaly-in cui sono inseriti tutti i prodotti certificati.

Grande interesse ha suscitato il convegno “Horizon” organizzato da Federalimentare da cui è emerso che l’Italia produce forse il cibo migliore del mondo, ma moltissime imprese non riescono a trasformare come potrebbero la qualità in competitività. La sfida è riuscire a innovare i processi produttivi per restare al passo con i cambiamenti nelle tecnologie, nelle normative, nelle preferenze dei consumatori. Allo stesso tempo, c’è un settore forte della ricerca pubblica che lavora nell’agroalimentare, ma fa fatica a collaborare con le imprese per affrontare le sfide del mercato.

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