La tradizione dolciaria a Roma venne introdotta inseguito alla conquista della Grecia. I romani infatti da loro appresero l’arte della panificazione e s’impossessarono dei famosi pasticceri greci riproducendo a Roma quelli che erano detti i dulciarii, ossia le attuali pasticceria dove si mangiavano crustulae, sorta di dolcetti secchi, e scribitae, ciambelle e torte lievitate.
Si usava il miele invece dello zucchero di canna, l’unico al tempo conosciuto e molto caro perché usato come medicinale.
Con l’avvento del Medio Evo tutto cadde nel buio e i dolci divennero un vero e proprio lusso riservato ai nobili, ai Papi e alle alte cariche ecclesiastiche. A portare avanti la tradizione dolciaria erano le suore.
L’ingrediente più usato era senza dubbio la ricotta perché considerato “il formaggio dei poveri”.
Quella che vi propongo di seguito è la ricetta della Crostata alla Ricotta.
Per pasta:
Farina 500gr – burro (o strutto) 250 gr – zucchero 250 gr – 5 tuorli d’uovo – vaniglia – scorza di limone grattugiata – sale
Per ripieno:
Ricotta romana 500gr – zucchero 250 gr – 3 uova – cannella, Rum, limone, zucchero a velo
Procedimento
Dopo aver disposto a fontana la farina sul piano di lavoro, aggiungere un pizzico di sale, il burro ammorbidito a pezzetti e lavorarlo in modo da ottenere delle grosse briciole.
Quando l’impasto diventa omogeneo allora la pasta sarà pronta e andrà avvolta in una pellicola trasparente e riposta almeno mezz’ora in frigorifero.
A quel punto cominciamo a lavorare il ripieno, quindi versare la ricotta in una ciotola capiente e stemperarla con una forchetta aggiungendo lo zucchero, le uova, un pizzico di cannella, la scorza del limone grattugiata e (se piace) un bicchierino di Rum. Lavorare a lungo finché il composto risulterà liscio. A quel punto prendere la pasta dal frigorifero e stenderla per 2/3 formando un disco con cui foderare una tortiera (di solito di 26 cm di diametro) precedentemente imburrata.
Versare il ripieno di ricotta al suo interno e livellarlo (c’è chi aggiunge gocce di cioccolata o marmellata).
Prendere il restante terzo di pasta, precedentemente tenuto da parte, e ricavarne delle strisce da disporre a griglia sopra la Crostata.
Si racconta che la Griglia sia frutto di quello che le suore vedevano nelle loro cucine alle loro finestre: ossia le sbarre del convento di clausura.
Infornare a180° per circa 30 minuti. Sfornarla, farla raffreddare e prima di servirla cospargerla di zucchero.