All we need is pepper

All we need is pepper

L’anima gemella può essere difficile da riconoscere. ma con una buona cena e la giusta ispirazione musicale si può fare chiarezza

Ognuno nasce a modo suo, chi con la nuca rivolta verso l’addome materno, chi con la nuca rivolta verso la colonna vertebrale della madre, e chi con la parte inferiore del corpo invece che la testa. C’è chi nasce prima del tempo, chi dopo, chi perfettamente puntuale. E c’è chi nasce in un posto e cresce in un altro portando con sé l’influenza di quell’insieme di percezioni che un individuo vive nel periodo prenatale, e che costituirà il nucleo fondamentale della sua esperienza psichica ed emozionale. Pare che le sensazioni prenatali influiscano su chi siamo.

Bella domanda: chi siamo? Siamo quello che vediamo guardandoci allo specchio o quello che scorge chi ci incontra per strada? Forse entrambe le cose e infinite altre. E se lo specchio non fosse di vetro ma di pelle e ossa? Se un giorno incontrassimo quel famigerato essere che ci legge nel pensiero, ci capisce a uno sguardo e che contiene nella testa gli stessi nostri pensieri? Sembra impossibile ma non lo è. Sono casi più unici che rari, ma a pochi eletti accade. E quando accade, nel primo momento ci si sente davanti a una superficie riflettente deformante, si crede di percepire una realtà alterata, non si distingue il vero dal falso e ci si perde. Si crede di essere ingannati perfino da se stessi. Come succede spesso in situazioni simili si può solo decidere, è il caso di dire, se lasciare o raddoppiare. Se si lascia, si andrà avanti cullati dall’illusione di aver fatto la scelta giusta, convinti che la realtà riflessa non poteva essere vera. Se si sceglie di raddoppiare si dovrà raccogliere la sfida per mettere fuoco.

Davanti alla scelta di una direzione da prendere, alcuni si aiutano con crema di nocciola, gelato o tavolette di cioccolato. In altri casi può aiutare condividere una cena con la stessa persona che ci confonde. Una cena semplice a base di carne piastrata resa particolare dagli aromi come il sichuan, spezia cinese dal gradevole aspetto di piccola bacca di color rosso mattone simile a quella del pepe, non piccante ma fortemente aromatica che pizzica e intorpidisce la bocca. Cena accompagnata da vino rosso, parole e musica.

“Girl, I think about you every day now/ Was a time when /I wasn’t sure/But you set my mind at ease/There is no doubt/You’re in my heart now/Said, woman, take it slow/It’ll work itself out fine/All we need is just a little patience”.

Musica degli anni 80: Patience - Guns n roses

La citazione è tratta da pezzo del 1998 Patience dei Guns’n Roses, cinque punk californiani, ultimi veri esponenti dell’hard – rock di fine anni 80. Un genere di musica che non è metal ne blues, ne distruzione ne sopravvivenza, ma un’inconcludente stato d’animo di ribellione compiaciuta e edonistica.
I cinque californiani con i loro pochi dischi, le loro chitarre aggressive e la voce graffiante di Axl Rose hanno lasciato un segno attraverso pezzi come don’t cry, november rain, welcome to jungle. Ma tra brani che parlano di città tanto affascinanti quanto dure, di violenza, di far niente, di “dove stiamo andando” ce ne sono alcuni come la citata Patience, che possono essere definite ballate romantiche. La band cambia completamente registro: le chitarre si addolciscono, un fischio malinconico anticipa la voce sempre ruvida ma addolcita dell’interprete, tutto si adatta a pronunciare parole d’amore. Un po’ come si trasforma la voce di chi parla mosso da un sentimento forte che attenua e intenerisce l’animo. Un po’ col tono di voce di chi ha incontrato il proprio gemino, ha saputo riconoscerlo guardando attraverso lo specchio deformante e ne ha colto solo le verità. E da lì ha deciso di viversi il bene e il male che comporterà, con un po’ di pazienza.

  1. Molto bello! Dovremo pazientare per il prossimo pezzo!

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