
Penso che tutti abbiano un vino preferito, che rispecchia il loro gusto e, perché no, anche il loro modo di vedere le cose. “Dimmi che vino bevi e ti dirò chi sei!”.
Penso che tutti abbiano un vino preferito, che rispecchia il loro gusto e, perché no, anche il loro modo di vedere le cose. “Dimmi che vino bevi e ti dirò chi sei!”. Oggi, con la mia prima inserzione in Cose dell’Altro Gusto, vorrei parlarvi del vino che meglio rispecchia i miei gusti e il mio carattere: il Trebbiano d’Abruzzo dell’azienda agricola Emidio Pepe. Trattasi di vino biologico, per cui vorrei aprire una piccola parentesi. Cos’è la produzione biologica? In parole povere la coltivazione delle vigne viene eseguita senza l’uso di sostanze chimiche cercando così di tutelare le proprietà naturali della pianta e del terreno. Non sempre i prodotti che escono da questo tipo di agricoltura sono degni di nota, ma nel caso della produzione Pepe ci troviamo davanti ad un artista della viticultura, capace di sommare a tutta la bontà di un vitigno come il Trebbiano l’unicità del suo territorio, ovvero l’Abruzzo.
Altro argomento che merita di essere trattato quando si parla dei vini Pepe è quello del manifesto della Tripla A. Trattasi di un movimento creato da Luca Gargano nel 2001 per selezionare quei vini prodotti con tecniche enologiche volte a rendere un prodotto unico e non standardizzato. A come Agricoli, perché solo chi, come Emidio Pepe, cura le sue vigne in prima persona può capire realmente di cosa hanno bisogno. A come Artigiani, perché servono metodi artigianali per far si che l’uva mantenga intatte le sue caratteristiche naturali. Infine, A come Artisti, perché solo la creatività di un artista può regalare unicità al vino. Quindi, se vedete la scritta Tripla A su un vino, sappiate che rispecchia queste linee guida di produzione.
Io ho avuto il piacere di visitare l’azienda Pepe, a Torano Nuovo (TE), e di verificare con i miei occhi che i prodotti che escono da li sono realmente unici. Uve raccolte a mano solo se mature, pigiatura (del Trebbiano e del Pecorino) ancora svolta con i piedi, ogni processo viene minuziosamente seguito fino ad arrivare all’etichettatura delle bottiglie, anche questa fatta rigorosamente a mano. In tempi come i nostri sembra incredibile poter ancora trovare famiglie così, unite e piene di passione genuina per ciò che fanno. Percorsi spa, massaggi o meditazione, lasciate stare tutte queste cose, credetemi che se siete in cerca di relax una giornata passata accanto a persone così vere, ammirando la campagna circostante, ascoltando solo il canticchiare degli uccelli vi farà rinascere l’anima più di qualsiasi altra cosa.
Dopo questo piccolo ritratto dell’azienda passiamo a parlare del Trebbiano. Appena lo si versa nel bicchiere balza agli occhi che non abbiamo a che fare con un vino comune poiché non subisce alcuna filtrazione. Il naso viene stuzzicato appena prendiamo il calice in mano. La parte orientale dell’Abruzzo ha un terreno prevalentemente argilloso quindi quest’ultimo sentore lo ritroviamo immediatamente appena avviciniamo il naso al vino, accompagnato da profumi agrumati, pesca a polpa gialla, nespole, fiori gialli ed idrocarburi (io personalmente ci sento l’uovo sodo, ma è una mia impressione). Dopo questa festosa presentazione olfattiva, al gusto rimane coerente facendoci ritrovare tutto ciò che avevamo odorato, regalando una sapidità eccezionale (favorita dalla vicinanza del terreno al mare) ed una persistenza stupefacente. Un’armonia di colori, odori e sapori veramente rara da trovare.
Essendo il mio vino preferito l’ho assaggiato veramente con ogni cosa, carne, pesce e pasta. Avendo un carattere forte riesce a tenere testa tranquillamente a primi piatti complessi, secondi di pesce e carni bianche. Un abbinamento ottimo è stato con i vincisgrassi in bianco, piatto tipico marchigiano.
Regalandovi questa succulenta immagine concludo, sperando di avervi incuriosito abbastanza da voler provare tutto ciò in prima persona. Come vi ho detto all’inizio, ognuno ha un suo vino favorito, che rispecchia anche un po’ il suo carattere. Come avrete capito il Trebbiano in questione non è un vino qualsiasi, è un prodotto molto affascinante perché è schietto, selvaggio e deciso. Va ricordato quindi che, essendo così straordinariamente genuino, o lo si ama o…