È un classico a tavola soprattutto nelle occasioni di festa, ma l’insalata russa non manca neppure nei menu quotidiani di molte famiglie italiane. Una ricetta che unisce ortaggi lessi e una base cremosa, spesso a base di maionese, ma che può nascondere più calorie di quanto si immagini. Valutare le porzioni e il contenuto calorico diventa quindi un passaggio importante per gustare questo piatto in modo equilibrato, senza rinunciare al sapore.
Il motivo per cui bisogna prestare attenzione è legato soprattutto all’apporto di grassi contenuto nella maionese, ingrediente protagonista nella versione tradizionale, che può rapidamente far salire l’indice calorico del piatto. La dietista Patrizia Gaballo sottolinea l’importanza di adattare le quantità e, dove possibile, di sperimentare varianti più leggere, così da permettere una presenza più regolare nel menu senza esagerare. Un dettaglio che molti sottovalutano è che, anche se le verdure sono comunque una base salutare, sono proprio i grassi aggiunti a rendere l’insalata russa un piatto “pesante” dal punto di vista nutrizionale.
Gli ingredienti e il profilo nutrizionale dell’insalata russa
La composizione standard dell’insalata russa ruota intorno a un mix di verdure lessate come patate, carote, piselli e qualche volta fagiolini. La maionese, spesso abbondante, è il tratto distintivo, ma si possono aggiungere anche uova sode, cubetti di prosciutto o tonno, oltre a varietà di sottaceti come cipolline, cetriolini e olive verdi. È proprio la presenza della maionese che influisce maggiormente sul contenuto di calorie e grassi, e di conseguenza sull’equilibrio nutrizionale del piatto.

Un’analisi più approfondita mostra come 100 grammi di insalata russa possano superare le 200 calorie, un valore da considerare soprattutto nei pasti ricchi o festivi. L’inclusione di uova e tonno tende ad aumentare proteine e calorie, mentre i sottaceti, sebbene non calorici, incrementano l’apporto di sodio a causa del sale contenuto. Questo profilo divulgato dalla dietista Gaballo rappresenta un fenomeno che in molti notano solo durante le festività, quando il consumo supera la media abituale.
Le patate, principale fonte di amido in questo piatto, sono simili a riso o pasta dal punto di vista nutrizionale e contribuiscono a rendere il piatto piuttosto sostanzioso. Per chi segue un’alimentazione equilibrata è quindi importante considerare l’insalata russa non come un semplice contorno da abbondare, ma come una parte integrata di un pasto più ampio e vario.
Le porzioni consigliate e un’alternativa più leggera senza maionese
Quando si parla di porzioni, la dott.ssa Gaballo suggerisce dosi moderate: circa 60 grammi se servita come antipasto, e fino a 80 grammi come contorno. Questi quantitativi aiutano a gestire l’apporto calorico, elemento fondamentale nei pasti elaborati o durante le festività, dove gli alimenti ricchi si susseguono più frequentemente. Un punto spesso trascurato è la tentazione di riempire il piatto senza considerare le calorie nascoste dietro la crema di maionese. Intanto, mantenere sotto controllo le quantità risolve parte del problema.
Per chi vuole mantenere il gusto senza rinunciare a una scelta meno calorica, c’è una strada semplice e concreta: preparare l’insalata russa usando lo yogurt greco al posto della maionese. La sostituzione offre una crema che mantiene la morbidezza, riducendo nettamente i grassi, considerando che secondo le linee guida europee i grassi dovrebbero coprire tra il 20% e il 35% delle calorie giornaliere. Inoltre, l’aggiunta di erbe fresche come aneto o prezzemolo dona un tocco aromatico senza aumentare l’apporto calorico. Un trucco che sfugge a chi vive in città è aumentare la quantità di verdure e usare il succo di limone, il quale non solo esalta i sapori, ma supporta anche l’assorbimento di nutrienti come il ferro dai vegetali.
Ecco una formula semplice per la versione light, indicata per quattro persone: patate, carote e piselli lessati, arricchiti da cinque cucchiai di yogurt greco bianco a basso contenuto di grassi, succo di limone e un pizzico di sale. Dopo aver mescolato il tutto e fatto riposare in frigorifero, il piatto è pronto per essere servito. Una scelta che modifica il profilo nutrizionale senza sacrificare il piacere del palato né la consistenza tipica dell’insalata russa tradizionale.
Questo approccio, adottato in varie regioni italiane, riflette una tendenza che molti italiani stanno già osservando, cercando di coniugare tradizione e attenzione al benessere nella vita quotidiana.
