Pane, pasta e cereali integrali: come riconoscere i prodotti autentici e genuini al 100%

Pane, pasta e cereali integrali: come riconoscere i prodotti autentici e genuini al 100%

Luca Antonelli

Dicembre 8, 2025

Gli scaffali dei supermercati raccontano una storia che molti consumatori non si aspettano: il termine integrale, spesso usato come sinonimo di salute, può nascondere realtà ben diverse. Tra confezioni dai toni caldi e parole che inducono fiducia, si cela spesso una netta differenza tra ciò che promette un prodotto e quello che effettivamente contiene. Dentro il carrello finiscono così cracker, biscotti e pasta etichettati come integrali, ma che molto raramente mantengono tutte le caratteristiche nutrizionali che ci si aspetterebbe. In Italia come in altre parti d’Europa, la confusione tra vero e falso integrale è sempre più comune, e leggere semplicemente l’etichetta può non bastare. È un dettaglio che molti sottovalutano, ma che chi si muove quotidianamente tra gli scaffali impara a riconoscere con attenzione.

Il vero significato di integrale

Spesso si pensa che integrale significhi qualcosa di leggero o meno calorico. In realtà, la parola si riferisce a un alimento che conserva tutte le parti del chicco di cereale, rendendolo ricco e completo nel suo profilo nutrizionale. Nel grano e negli altri cereali, il rischio di deterioramento si presenta rapidamente a contatto con luce e aria. Per questo motivo, nel corso degli anni, sono stati messi a punto processi per eliminare alcune componenti: in particolare il guscio esterno e il germe. Quest’ultimo è ricco di grassi e tende a irrancidire in fretta, mentre la crusca viene spesso rimossa per attenuare un sapore considerato troppo pungente. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è proprio questo: la crusca è anche la parte che contiene il maggior quantitativo di fibre, minerali e vitamine, elementi che contribuiscono davvero al valore nutrizionale del prodotto.

Pane, pasta e cereali integrali: come riconoscere i prodotti autentici e genuini al 100%
Pane, pasta e cereali integrali: come riconoscere i prodotti autentici e genuini al 100% – cosedellaltrogusto.it

Non finisce qui: lo sbiancamento dei cereali, una pratica diffusa soprattutto per la farina e il riso, comporta l’uso di sostanze chimiche che lasciano residui ben poco desiderabili per la salute. Nel caso del riso, al classico sbiancamento si aggiunge la lucidatura, che rende il chicco più estetico ma meno nutriente. Questo è un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, quando l’attenzione all’alimentazione è più alta ma non si approfondisce il contenuto reale dei prodotti.

Come distinguere il vero integrale da quello che non lo è

Per capire se un alimento è veramente integrale bisogna innanzitutto sapere che i cereali integrali non devono essere sottoposti a processi di raffinazione. La farina integrale è tale solo se contiene entrambe le componenti fondamentali: il germe e la crusca. Per i prodotti derivati, come il pane o i biscotti, la legge stabilisce che almeno il 51% dell’impasto debba includere tutte e tre le parti del seme: endosperma (il cuore), germe e crusca. Tuttavia, non sempre il contenuto reale corrisponde a quanto indicato in etichetta.

Un inganno frequente è rappresentato dai prodotti fatti con farina raffinata a cui viene aggiunta della crusca separata. La legge italiana consente comunque di definirli integrali, ma sotto il profilo nutrizionale si tratta di prodotti di qualità inferiore. Chi compra crede di portare a casa un alimento sano, quando in realtà spesso si tratta di un specchietto per le allodole. Questo meccanismo chiaramente non aiuta a fare scelte consapevoli e un consumo corretto.

Un aspetto meno evidente si presenta quando si acquista il pane dal panettiere. Qui il controllo è più difficile e richiede qualche attenzione in più: il grado di umidità dell’impasto può rivelare la veridicità dell’integrale. Un pane che si asciuga velocemente, diventando duro dopo poche ore, è spesso indice di una composizione non autentica. Dunque, una semplice domanda non basta; serve un po’ di esperienza per riconoscere un pane davvero integrale e differenziarlo da un prodotto che cede subito al tempo.

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