Mandorle in libertà

Mandorle in libertà

Un laboratorio specializzato nella lavorazione delle mandorle di Avola nel carcere di Siracusa

Cos’hanno in comune un carcere, un oggetto simbolo secondo il pensiero di Gandhi, i dolci tipici della tradizione siciliana e tonnellate di buonissime mandorle?

Non è un indovinello strampalato né un rompicapo irrisolvibile, è un progetto concreto che prende il nome di “Dolci Evasioni”. La mandorla ne è la piena protagonista, in ogni sua espressione: tostata, nelle tradizionali paste conosciute in tutto il mondo, in panetti da cui si ricava il dissetante latte, molto apprezzato soprattutto in estate.

Andiamo per ordine e proviamo a sciogliere quello che altrimenti sembra un enigma, spiegando ogni singolo tassello di questo rebus. Cominciamo proprio da Gandhi, il grande maestro indiano sostenitore della lotta pacifica, che vedeva nell’arcolaio, antico strumento dell’arte della tessitura, un simbolo di riscatto sociale attraverso il lavoro, di libertà e legame con la propria terra.

Nel 2003 nasce a Siracusa una cooperativa sociale denominata proprio “L’Arcolaio”. Un nome quanto mai appropriato, ispirato com’è al pensiero di Gandhi. La cooperativa infatti ha lo scopo di promuovere un percorso di riabilitazione penale e psico-sociale attraverso il lavoro: la sua sede è nella Casa Circondariale di Siracusa e i protagonisti sono detenuti che nell’apprendimento di una nuova professionalità – la tradizione pasticciera siciliana – alleviano la durezza della detenzione, danno nuovi significati ad un’esperienza, quella del carcere, altrimenti svilente ed alienante, acquisiscono competenze da spendere al termine del periodo di reclusione.

Ogni passaggio della “filiera” è ispirato ai valori della sostenibilità e dell’equità, oltre che alla qualità delle materie prime e del prodotto finito.

La cooperativa è infatti affiliata a Libera, l’associazione che promuove il riuso delle terre sottratte alla mafia, e finanziata da Banca Etica, istituto di credito che sostiene a tassi di interesse accettabili progetti di utilità sociale. I detenuti, inoltre, hanno un regolare contratto a tempo indeterminato, che si interrompe automaticamente solo al termine del periodo di reclusione, quando sono sostituiti con l’assunzione di altri carcerati. I prodotti confezionati sono distribuiti nei negozi specializzati nel biologico, nelle botteghe del commercio equo e attraverso i gruppi di acquisto solidale presenti nella grandi città.

Mandorle in libertà | cosedellaltrogusto.itMa sono soprattutto gli ingredienti, resi preziosi dalla loro qualità, a meritare la nostra particolare attenzione: regina incontrastata è la mandorla di Avola, conosciuta per la particolare fragranza e l’intensità del suo profumo e tutelata da un Consorzio che si occupa proprio della sua salvaguardia e della difesa della sua unicità; tra gli altri prodotti lo zucchero del mercato equo e solidale e gli agrumi dell’Etna.

La cifra che caratterizza questo progetto è quindi il legame con il territorio, attraverso la valorizzazione e l’uso sapiente di ingredienti di pregio e la promozione dei prodotti tipici della pasticceria siciliana.

Ma l’associazione, com’è evidente dalla natura sociale del progetto, non si impegna solo a far conoscere i meravigliosi derivati della mandorla, ma contribuisce all’evoluzione del sistema penitenziario verso una vera funzione rieducativa, attraverso il lavoro che i detenuti portano avanti.

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